
Kajal o Khol: il make-up dalle origini antichissime!
Cos’è il Kajal o Khol?
Il Kajal o Khol, oggi molto utilizzato nel make-up, ha origini più antiche di quello che si possa pensare.
Già gli antichi egizi, durante l’età del bronzo (XXXVI secolo a.C.) ne facevano uso sia come cosmetico che per scopi medici. In particolare, era indicato come protezione contro le infezioni dell’occhio o per impedire che i raggi del sole abbagliassero la vista, spargendolo sul contorno occhi.
Oltre agli egizi, ci sono tracce anche delle popolazioni indiane che vanno a confermare la presenza del Kajal nel nord Africa. Era talmente diffuso che furono trovati dei reperti anche nelle tombe delle mogli dei faraoni! Pare infatti che simboleggiassse per loro la vita eterna.
Il Kajal è una polvere composta da galena, malachite, antimonio e grasso animale. Se si presenta sotto forma di polvere viene chiamato Kohl, se invece è una pasta viene chiamato Kajal. A seconda della composizione il colore varia: da nero molto scuro ad un grigio più chiaro. Originariamente veniva sempre usato sotto forma di polvere ed applicato attraverso un bastoncino all’interno dell’occhio.
Mentre in passato veniva preparato in casa, oggi è normale trovarlo nei negozi e nelle botteghe. Il kit in vendita comprende solitamente il prodotto e il bastoncino di vetro che serve da applicatore.
Come si usa?
In Marocco è ed era utilizzato soprattutto dalle donne, ma anche gli uomini per alcune occasioni speciali ne fanno uso. Anche in India è molto utilizzato sia dalle donne che dagli uomini e da qui nasce la tradizione del truccare anche i bambini. I bambini appena nati vengono protetti dagli “sguardi maligni” attraverso il Kajal.
Oggi viene utilizzato in forma di matita morbida, a volte sostituito dal moderno eyeliner, più preciso e più semplice da applicare.
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